Juventus - Bayern Monaco: bavaresi ancora troppo forti?
da Ludovic Becuwe | da Ludovic Becuwe
Poco da fare con i campioni
Sono passati meno di 3 anni da quel 10 Aprile 2013, quando la Juventus di Antonio Conte ricevette la prima sconfitta europea allo Stadium. L’impressione è che quella squadra fece il massimo, ma troppo poco per far male al Bayern di Jupp Heynckes, che all’Allianz Arena replicò il 2-0. Con onore l’eliminazione dei Campioni d’Italia, visto il trattamento che i tedeschi riservarono al Barcellona di Tito Vilanova in semifinale: 7-0 nell’aggregato, con l’accesso alla finale vinta sul Borussia Dortmund. Pochi i margini di crescita per il subentrante Guardiola, mentre Massimiliano Allegri ha migliorato il rendimento europeo della Vecchia Signora, che nel 2015 si è spinta fino alla finale di Berlino persa con i marziani blaugrana.
Juventus e Bayern Monaco: due filosofie a confronto
La Juventus e Massimiliano Allegri sono la classica espressione del calcio italiano: difesa granitica, pressing a metà campo, poca circolazione di palla e spasmodica ricerca del cross e del gioco in verticale. Galeotta fu la partita di Siviglia, quando la sconfitta condannò la truppa bianconera, in uscita dalla crisi, al secondo posto nel girone e al sorteggio “pericoloso”. La Juve di oggi è ben altra cosa: prima del pareggio di Bologna ben 15 vittorie consecutive e ad un passo dalla seconda finale di Coppa Italia consecutiva. Una Vecchia Signora, recuperati Chiellini, Khedira e Mandzukic, che parte sfavorita ma non certo impaurita e con un Paulo Dybala ormai stella con la benedizione nientemeno che di Lionel Messi...
Il Bayern Monaco è tutto fuorché una squadra tedesca. Ovvio, in panchina c’è Pep Guardiola, il guru del calcio giocato palla a terra, a cui riserva la massima attenzione, a partire dai disimpegni in difesa fino ai movimenti offensivi senza palla e al pressing alto. La preoccupazione più grande per il tecnico catalano sono le assenze, quasi tutte nel pacchetto arretrato, come Badstuber, Boateng, Javi Martinez e forse Benatia, comunque non al meglio. A questi si aggiunge il campione Frank Ribery, recuperato da poco, mentre il neo-acquisto Serdar Tasci è l’unico difensore centrale di ruolo. In avanti ci saranno però i fenomeni Lewandoski, Douglas Costa e Thomas Muller.
Il grande ex Mario Mandzukic
Quella sera di primavera allo Juventus Stadium le marcature le aprì un certo Mario Mandzukic, centravanti che, timbrata anche la finale tutta tedesca, dovette lasciare il posto a Robert Lewandowski. Dopo una sola stagione all’Atletico Madrid è stato accolto dalla Juventus ed è diventato anche la chiave per l’esplosione di Paulo Dybala, che ama partire alle sua spalle per liberarsi al tiro. Dopo un inizio difficile, il centravanti bianconero viaggia ormai ad un gol a partita e vuole recitare il classico ruolo dell’ex con il dente avvelenato.
Rischio minimo o rischio massimo? Ecco la nostra proposta
Indubbiamente il compito della Juventus è arduo, in quanto il Bayern Monaco è una corazzata al livello di Barcellona e Real Madrid, ma le assenze in difesa, i continui richiami alla concentrazione di Guardiola e il fattore Stadium potrebbero far pendere la bilancia dal lato bianconero, almeno in questo match d’andata.
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