Torneo Play-In NBA 2025: fattori chiave in vista di mercoledì notte
da Fred Feze

Il torneo play-in NBA 2025 promette scintille (almeno nella Western Conference). La posta in gioco è alta nello scontro tra i Memphis Grizzlies e i Golden State Warriors: il vincitore affronterà gli Houston Rockets, mentre il perdente si ritroverà, nel migliore dei casi, a dover affrontare gli Oklahoma City Thunder, una squadra storicamente dominante.
Nella Eastern Conference, qualunque siano le due squadre che avanzeranno, probabilmente verranno spazzate via dai Cleveland Cavaliers e dai Boston Celtics. Tuttavia, Orlando Magic, Atlanta Hawks, Chicago Bulls e Miami Heat sono squadre in fasi differenti del loro ciclo evolutivo, e l’esito del play-in potrebbe influenzare le decisioni di costruzione del roster per la prossima stagione durante l’estate.
Il torneo play-in è stato un’aggiunta positiva per la NBA, accendendo il finale della stagione regolare e iniziando la postseason con partite ad alta tensione. Prima di fare pronostici NBA, ecco alcuni fattori chiave da considerare:
I Warriors in affanno
Gli esperti Warriors hanno dato tutto per vincere contro i Los Angeles Clippers domenica. La partita è andata ai tempi supplementari: Jimmy Butler ha giocato 48 minuti, mentre Steph Curry e Draymond Green ne hanno giocati 38 ciascuno.
Golden State ha perso tre delle ultime cinque partite di regular season, finendo nel torneo play-in. Fino a pochi giorni fa, avevano speranze realistiche di ottenere il vantaggio del campo nel primo turno, ma un buzzer-beater di Harrison Barnes e una sconfitta interna contro i Clippers li hanno messi nella difficile posizione di affrontare Memphis nel match tra settimo e ottavo posto.
I Warriors giocano in casa contro Memphis e sono ampiamente favoriti secondo i bookmaker. Una vittoria li metterebbe in una posizione pericolosa nei playoff, dato che affronterebbero gli Houston Rockets, una squadra senza esperienza in postseason.
Memphis, però, non sarà un avversario facile. I Grizzlies non hanno chiuso bene la stagione, ma conoscono bene questo tipo di sfide.
L’era post-Jenkins dei Grizzlies
L’esonero di Taylor Jenkins da parte dei Grizzlies è sembrato arrivare dal nulla. Anche se non ci si aspettava che rimanesse a lungo, il tempismo è stato quantomeno curioso. Licenziare l’allenatore a fine stagione sembra un tentativo disperato di migliorare le possibilità ai playoff.
Sotto la guida di Tuomas Iisalo, Memphis ha avuto un record di 4-5, piazzandosi al 17º posto nella net rating in quel periodo, nonostante le controverse celebrazioni di Ja Morant.
Se non batteranno i Warriors, è probabile che i Grizzlies vengano spazzati via dai Thunder. Se invece superano Golden State, non sarebbe sorprendente se riuscissero a portare gli Houston Rockets a gara 6 o 7.
L’esito del play-in sarà decisivo per valutare la decisione di separarsi da Jenkins.
I Bulls sono davvero forti?
I Bulls non faranno molta strada nei playoff, ma potrebbero comunque arrivarci. Chicago è da prendere sul serio, con un record di 17-10 e la decima net rating dalla pausa dell’All-Star Game.
I Miami Heat, loro avversari nel match tra il nono e il decimo posto, hanno avuto un rendimento di 12-17 nello stesso periodo. Battere Miami non sarebbe una sorpresa, né lo sarebbe superare Magic o Hawks per affrontare poi i Cavaliers.
Sarebbe comunque un passo avanti per una squadra che da anni naviga nella mediocrità. Con Josh Giddey, Coby White e Matas Buzelis, finalmente c’è qualcosa su cui costruire a Chicago.
L'esperienza dei playoff non li renderà contender nel 2026, ma sarà fondamentale per migliorare il livello delle squadra.
Attacco contro difesa
I Magic vantano la terza miglior difesa dalla pausa dell’All-Star Game, ma un attacco tra i peggiori dieci. Gli Hawks, al contrario, hanno un attacco quasi d’élite ma una difesa tra le peggiori della lega. È una semplificazione dire “attacco contro difesa”, ma è questa la trama della sfida tra il settimo e l’ottavo posto a Est.
Orlando riuscirà a creare buoni tiri contro una difesa fragile? Quanto incide Dyson Daniels nel gioco a metà campo?
Dall’altra parte, riuscirà la stazza dei Magic a fermare Trae Young?
È una sfida affascinante tra due stili opposti. Una sconfitta per i Magic sarebbe molto più pesante che per gli Hawks, considerando il loro rendimento nella prima parte della stagione.
Cosa resta ai Kings?
Ventesimi nella net rating post-All-Star, i Sacramento Kings hanno vissuto un’altra stagione deludente. Il duo DeMar DeRozan – Zach LaVine ha prodotto ciò che ci si aspettava: i Kings sono ben lontani dallo standard delle migliori squadre a Ovest, proprio come i Bulls a Est.
Malik Monk salterà la prima partita del play-in. Una sconfitta contro i Dallas Mavericks, anche loro colpiti dagli infortuni, potrebbe portare a ulteriori cambiamenti a Sacramento.
Nonostante siano una squadra con un tetto basso e problemi strutturali, esiste ancora una possibilità ai playoff se DeRozan e/o LaVine si accendono al momento giusto.